G.Puccini Manon Lescaut opera completa per canto e pianoforte Ed.Ricordi

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Terza opera di Puccini in ordine cronologico, Manon Lescaut indicò all'autore la futura strada da percorrere

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Descrizione

Manon Lescaut è un'opera in quattro atti di Giacomo Puccini.
La prima rappresentazione ebbe luogo la sera del 1º febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino, con Cesira Ferrani e Giuseppe Cremonini Bianchi. In questa occasione, l'opera ottenne un successo clamoroso alla presenza del compositore.

Ispirata al romanzo dell'abate Antoine François Prévost Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut (1731), l'opera fu composta fra l'estate del 1889 e l'ottobre del 1892.

Terza opera di Puccini in ordine cronologico, Manon Lescaut indicò all'autore la futura strada da percorrere. È generalmente considerata la sua prima partitura operistica completamente matura e personale.

Lo stesso soggetto aveva già ispirato la Manon di Jules Massenet (Parigi, Opéra-Comique, 19 gennaio 1884). Quando Marco Praga fece notare a Puccini che avrebbe dovuto affrontare il confronto con la fortunata opera di Massenet, il compositore gli rispose: «Lui la sentirà alla francese, con cipria e i minuetti. Io la sentirò all'italiana, con passione disperata.»

Atto I:

Nei pressi di un'osteria, studenti, borghesi e ragazze scherzano sui temi dell'amore e della giovinezza. Uno degli studenti, Renato Des Grieux, vanta la propria indifferenza verso l'amore («L'amor? Questa tragedia, ovver commedia, io non conosco!»).

Giunge una carrozza, dalla quale scendono Manon Lescaut, una ragazza destinata alla vita monastica, e il fratello, nel libretto indicato con il solo cognome: Lescaut. Quando Des Grieux vede Manon, è amore a prima vista. Non appena la ragazza rimane sola, le si avvicina e, al ritorno del fratello di lei, riesce a strapparle un nuovo appuntamento.

Nel frattempo Lescaut architetta il rapimento della sorella. In tal modo lei diventerà l'amante di Geronte, facoltoso banchiere, e lui ne condividerà la vita lussuosa. Ma uno degli studenti, Edmondo, ascolta il dialogo, informa l'amico Des Grieux e organizza una contromossa: sarà Renato a rapire Manon, battendo sul tempo il vecchio Geronte. A fatica Des Grieux riesce a convincere Manon a fuggire con lui e, mentre gli studenti salutano la partenza in carrozza dei due innamorati, Geronte medita vendetta. Lescaut, d'altronde, si dice certo che la sorella non sopporterà a lungo una vita modesta.

Atto II:

Siamo nel salotto della casa di Geronte. Come volevasi dimostrare, l'idillio è durato poco e Manon ha raggiunto il fratello per diventare la mantenuta del banchiere. La vediamo allo specchio, mentre si prepara per un ricevimento, durante il quale dovrà esibirsi nel ballo e nel canto. Sennonché la ragazza comincia ad annoiarsi e a provare nostalgia per Des Grieux, tanto che il fratello, per evitare che la situazione precipiti, decide di chiamare di nascosto Des Grieux a palazzo.

Il ricevimento è terminato, Manon è sola. Nella sua camera irrompe Des Grieux e, con lui, la passione di un tempo. Il ragazzo naturalmente è furibondo, ma, forte del suo fascino, Manon trova facilmente le parole per ammansirlo. Peccato che nel bel mezzo di un lungo abbraccio arrivi Geronte che, senza troppo scomporsi, anche di fronte all'ironia della ragazza che gli ricorda la differenza d'età, si accomiata con un sibillino «Arrivederci... e presto!».

Manon non si rende conto del pericolo. Des Grieux la supplica di fuggire immediatamente, ma persino quando il fratello, precipitatosi a palazzo, la avverte che Geronte l'ha denunciata, Manon non sa decidersi a lasciare tutte quelle ricchezze. Proprio mentre tenta di recuperare un po' di gioielli qua e là per la stanza, entrano le guardie e la arrestano come ladra e adultera.

Atto III:

È notte. Manon è rinchiusa con altre cortigiane nella prigione di Le Havre, in attesa di essere imbarcata all'alba in una nave diretta verso gli Stati Uniti. Lescaut organizza una fuga per evitare la deportazione, ma il piano fallisce e, quando il sergente degli arcieri inizia l'appello delle deportate, a Des Grieux non rimane che una possibilità: supplicare il comandante della nave affinché accetti di imbarcarlo insieme a lei. Le sue parole e le sue lacrime commuovono il comandante e i due innamorati partono per l'ennesimo viaggio.

Atto IV:
In America
Verso sera su un terreno brullo Manon e Des Grieux vagano senza meta, stremati dalla fatica. Ancora una volta, l'imprudenza della ragazza li ha costretti alla fuga, ma sarà l'ultima. Manon è stanca, cade al suolo, incapace di proseguire. Non c'è acqua. L'orizzonte non rivela ombra di vita. Il suo amante fedele non può fare più nulla, se non gridare la sua disperazione e ascoltare le sue ultime parole; la bella e voluttuosa Manon muore fra le sue braccia, sorridendogli amorosamente per l'ultima volta.

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