Descrizione
Prendendo spunto dalla vita di John Cage, dalle sue opere, riflessioni e idee sulla musica, il libro propone una serie di attività operative davvero stimolanti, creative, ludiche e aperte ai suoni del mondo.
Musicircus è una parola che John Cage ha usato per indicare sia alcuni eventi della sua produzione artistica, sia una tattica compositiva specifica, in cui più cose accadono contemporaneamente, senza una relazione preordinata fra esse.
Un primo Musicircus fu ideato da Cage nel 1967 con l’intento di raccogliere tutta la musica che è possibile trovare in una determinata località. Nel 1984, a Torino, realizzò un Musicircus for children in cui riunì 800 bambini di età compresa tra i 4 e i 12 anni che, suddivisi in gruppi, cantarono, suonarono, fischiarono simultaneamente canzoni, filastrocche, inni che già conoscevano, secondo un ordine determinato da Cage; il movimento dei vari gruppi permetteva di percepire la variazione dei suoni sia da parte di chi ascoltava, sia da chi eseguiva.
Le esperienze compositive di John Cage diventano stimoli per l’elaborazione di nuove strategie didattiche che, partendo dal vissuto degli alunni o da materiali sonori di uso comune o dalla semplice esplorazione di un determinato soundscape, evolvono in percorsi creativi e formativi che si concretizzano in vere e proprie manifestazioni concertistiche in cui suoni, voci, silenzi, gesti, ecc. trovano una logica ed espressiva coesistenza.
Musicircus è suddiviso in 7 sezioni:
Rumori (il pianoforte preparato, la chitarra preparata, il treno preparato, ecc.)
Silenzi (il pezzo silenzioso, i suoni mangiati, registrare i silenzi, ecc.)
Segni (scrivere musica in modo differente dal solito, segni e disegni, punti e contrappunti, ecc.)
Paesaggi (suoni e natura, pietre, foglie, barattoli, bicchieri, sedie, musica da cucina, ecc.)
Voci (musica nelle parole, mesostici, in viaggio col nonno, ecc.)
Teatro (il teatro dei suoni, monologo collettivo, diventare vecchi, ecc.)
Infine troviamo il capitolo Lettera a un educatore sconosciuto, in cui l’autore propone una serie di considerazioni sui nuovi orizzonti dell’Educazione Musicale, sui perché della Musica a scuola, sulle tante definizioni di Musica e su come utilizzare al meglio le numerose proposte di questo libro.
Musicircus è una parola che John Cage ha usato per indicare sia alcuni eventi della sua produzione artistica, sia una tattica compositiva specifica, in cui più cose accadono contemporaneamente, senza una relazione preordinata fra esse.
Un primo Musicircus fu ideato da Cage nel 1967 con l’intento di raccogliere tutta la musica che è possibile trovare in una determinata località. Nel 1984, a Torino, realizzò un Musicircus for children in cui riunì 800 bambini di età compresa tra i 4 e i 12 anni che, suddivisi in gruppi, cantarono, suonarono, fischiarono simultaneamente canzoni, filastrocche, inni che già conoscevano, secondo un ordine determinato da Cage; il movimento dei vari gruppi permetteva di percepire la variazione dei suoni sia da parte di chi ascoltava, sia da chi eseguiva.
Le esperienze compositive di John Cage diventano stimoli per l’elaborazione di nuove strategie didattiche che, partendo dal vissuto degli alunni o da materiali sonori di uso comune o dalla semplice esplorazione di un determinato soundscape, evolvono in percorsi creativi e formativi che si concretizzano in vere e proprie manifestazioni concertistiche in cui suoni, voci, silenzi, gesti, ecc. trovano una logica ed espressiva coesistenza.
Musicircus è suddiviso in 7 sezioni:
Rumori (il pianoforte preparato, la chitarra preparata, il treno preparato, ecc.)
Silenzi (il pezzo silenzioso, i suoni mangiati, registrare i silenzi, ecc.)
Segni (scrivere musica in modo differente dal solito, segni e disegni, punti e contrappunti, ecc.)
Paesaggi (suoni e natura, pietre, foglie, barattoli, bicchieri, sedie, musica da cucina, ecc.)
Voci (musica nelle parole, mesostici, in viaggio col nonno, ecc.)
Teatro (il teatro dei suoni, monologo collettivo, diventare vecchi, ecc.)
Infine troviamo il capitolo Lettera a un educatore sconosciuto, in cui l’autore propone una serie di considerazioni sui nuovi orizzonti dell’Educazione Musicale, sui perché della Musica a scuola, sulle tante definizioni di Musica e su come utilizzare al meglio le numerose proposte di questo libro.